lunedì 6 ottobre 2008

SU DI UN CASO DI EMBOLIA GASSOSA DA ACQUA OSSIGENATA/AMUCHINA
di Giusto Giusti (postato 8 maggio 2008)

E’ noto che l’acqua ossigenata, impiegata come disinfettante per le ferite, può liberare ossigeno in circolo o nei tessuti o in cavità, e causare embolie aeree o raccolte aeree, ed è sufficiente una rapida scorsa in PubMed per rendersene conto (vedi per esempio Donati e coll., Severe air embolism after surgical irrigation with hydrogen peroxide, Press Méd., 28, 173, 1999; Bassan e coll., Nera fatal sistemi oxigen embolism due to wound irrigation with hydrogen peroxide, Postgrad. Med. J., 58, 448, 1982; Swayne e coll., Pneumoperitoneum secondary to hydrogen peroxide wound irrigation, Am. J. Roentgenol., 148, 149, 1987). E’ registrato anche un caso di pneumocefalo (Chabra e coll., Fatal posterior fossa pneumocephalus due to hydrogen peroxide irrigation of lumbar wound, Brit. J. Neurosurg., 14, 549, 2000).
Del tutto recentemente, Giovanni Pierucci (L’embolia gassosa, in Trattato di medicina legale e scienze affini, vol. IX, CEDAM, Padova 2008, pagg. 137- 160), occupandosi dei problemi diagnostici relativi all’embolia gassosa, ha aggiornato la casistica (Sastre et al., 2001; Henley et al., 2004; Hussain-Khan et al., 2004), riportando anche un caso verificatosi nell’infiltrazione del cuoio capelluto (Miranda P. et al., An oxygen embolism after hydrogen peroxide scalp infiltration. J. Neurosurg., 104, 152, 2006).
Quadri di embolia gassosa venosa si possono verificare anche in casi di ingestione accidentale o suicidiaria di acqua ossigenata (vedi da ultimo Moon et al., 2006, J. Emergency Medicine), che non ho tuttavia potuto verificare in un mio vecchio caso (Giusti G. V.: Fatal poisoning with hydrogen peroxide. For. Sci. Int., 2, 99, 1973).
Il caso che presento qui riguarda un uomo attualmente di 33 anni, il quale, all’età di 24 anni fu ricoverato per ematoma intracerebrale destro, svuotato e decompresso mediante craniotomia e asportazione di opercolo osseo, successivamente riposizionato. Due anni dopo, per l’imperfetta consolidazione dell’opercolo sulla teca e per la ricomparsa di un episodio comiziale, il paziente fu nuovamente ricoverato. Nel corso della medicazione locale, fatta con acqua ossigenata diluita, amuchina diluita e mercurocromo, il paziente andò incontro ad emiplegia contro laterale, attribuita alla presenza di aria negli spazi sub aracnoidei della volta e ad aumento della raccolta emorragica, dimostrate dalla TAC.
Cure ed interventi successivi non modificarono la situazione clinica, ed al momento della mia CTU il paziente era emiplegico (arto superiore rigido in flessione, arto inferiore rigido in estensione, paralisi centrale del faciale).
Alcuni elementi di chiarezza e molti di confusione furono portati dai vari CTP, ipotizzandosi di volta in volta la presenza di una fistola, dell’aria iniettata attraverso l’ago, dello sviluppo di gas da parte di batteri, etc. Emerse tuttavia che la disinfezione della ferita fu eseguita spruzzandoci sopra acqua ossigenata diluita, amuchina diluita e mercurocromo e che la TAC cerebrale mostrava un’area di gas di 3x3 cm a livello della scissura pre- rolandica.
Premesso che in nessun luogo si consiglia l’impiego contestuale di quei tre farmaci, e che il mercurocromo non dà luogo a sviluppo di gas, rimane valida l’ipotesi che a formare la bolla gassosa siano stati l’ossigeno ed eventualmente anche il cloro, liberato dalla amuchina. Il gas non fu recuperato né analizzato: a favore della tesi che si trattasse di ossigeno, è il fatto che l’ossigeno si libera rapidamente dall’acqua ossigenata e che l’emiplegia è stata pressoché immediata; a favore della tesi che si sia liberato anche del cloro nel corso della disinfezione, sta il fatto che l’emiplegia non ha avuto alcun miglioramento nel tempo.
Fu ammesso il danno iatrogeno, valutato nella misura del 30%.

Nessun commento: